STUDENTI SERI DI TUTTO IL D’ASSISI, UNITEVI!

Come ogni semestre è arrivato quel momento dell’anno in cui i professori prenotano il viaggio alle Hawaii, o almeno la foto con il greenscreen, visti gli stipendi sempre più bassi grazie ai grandi tagli alla scuola, e gli studenti possono finalmente riporre i libri sugli scaffali. Estate, direte. No, didattica alternativa. Tre giorni in cui gli studenti organizzano principalmente corsi di pallavolo e i professori stanno a guardare, divertendosi a vedere come gli studenti sono incapaci di organizzarsi autonomamente. Eh già, perché quando i docenti organizzano tutto piovono lamentele, ma finalmente quando gli studenti possono fare le cose a modo loro… non fanno niente. Paradossale come degli adolescenti, teoricamente desiderosi di dimostrare che “quei vecchi non sanno fare niente” e che “noi la organizzeremmo molto meglio la scuola”, desiderosi di mettersi in gioco, sfruttino la loro occasione di organizzare la scuola come la vorrebbero per perdere 3 giorni della propria vita.

Fin qui, però, è la classica storia: i giovani sono morti, la didattica alternativa non serve a niente, gli studenti non si sanno organizzare… sembra quasi il commento del professore che parla al collega, alla macchinetta, mentre aspetta, invano, il resto del caffè. Quello che invece, per non incorrere in futili banalizzazioni, già sin troppo radicate nella nostra società, è importante sottolineare è che non tutti gli studenti sono uguali. La didattica alternativa a noi più prossima, ne è un esempio lampante e, anzi, è l’emblema dell’ineguale voglia di mettersi in gioco. Se da una parte una maggioranza, ahimè sostanziale, vorrebbe solo riposarsi 3 giorni dalla stancante, estenuante, insostenibile vita dello studente al d’Assisi, che va a “scuola” 5 ore al giorno, dall’altra un gruppo di studenti, invece, sta facendo della scuola la propria scultura. Come ogni artista, la prima opera non è mai la migliore, ma il fatto stesso di provare a scolpire una propria creatura, magari un po’ storta, ma che prende la forma voluta, è già il primo passo. La scuola serve a questo, a compiere i primi passi.

Ma a rendere il tutto ancora più complicato è l’opposizione che questi studenti devono sentirsi, sopportare e combattere. Uno scontro che non possono che vincere questa volta, visto che ormai le decisioni importanti sono state prese, ma ci si chiede se la prossima volta avrà lo stesso esito, o se a vincere, già a partire da chi vincerà le prossime elezioni, sarà ancora una volta l’ignoranza e l’irrazionalità. La strada della vittoria è lunga da percorrere, ma, per la prima volta nel d’Assisi, appare percorribile: è necessario unire tutte le persone serie e disposte a partecipare attivamente e ad apprezzare un tentativo di portare della cultura a scuola. Solo così si potrà contrastare le masse di ignoranza e sconfiggerle. Da due anni, dei ragazzi coraggiosi hanno aperto il fuoco contro le tenebre che sin dal Medioevo tormentano l’uomo, è arrivato il momento di mandare l’esercito al completo. Il nemico si sente sempre più minacciato, tanto che ha dovuto reagire, si è dovuto svegliare dal suo torpore, per cercare di mantenere le cose come sono sempre state, ma la realtà è in continuo mutamento e il vento del cambiamento ormai già soffia forte.

“L’elite culturale” della scuola deve, adesso, dimostrare che la battaglia può essere vinta, deve far sentire la propria voce, la propria capacità di ragionamento, di parola. Deve utilizzare quella voglia in più che vanta di avere, per unire quante più persone possibili per fare la migliore didattica alternativa di sempre e per impegnarsi a organizzare anche la prossima. Il giornalino “La Voce Di Corridoio” è da sempre schierato in questa battaglia e da quando è nato ha come obiettivo quello di diffondere la cultura e di farsi portavoce di chi la diffonde e anche adesso non si smentisce: noi ci siamo! Parteciperemo e riporteremo i corsi che verranno fatti, daremo la nostra opinione, ci faremo sentire. Ma adesso è il momento di far sentire che a scuola ci sono anche persone serie, con tanta voglia di fare, di imparare.

Partecipate attivamente ai corsi, offritevi per aiutare gli organizzatori, vivete a pieno questi giorni!