Francis Scott Fitzgerald e Zelda Sayre si incontrarono per la prima volta in un country club nel 1918 mentre lui stava svolgendo il servizio militare. Zelda non era la tipica ragazza della porta accanto, anzi aveva atteggiamenti spregiudicati e per questo è stata spesso considerata una sorta di proto-femminista: fumava, beveva alcol e scappava di nascosto di casa per passare del tempo con i ragazzi. Anni dopo, sarebbe diventata famosa per aver saltato nelle fontane pubbliche di New York completamente vestita. Eppure il suo spirito ribelle è stato ciò che ha fatto risaltare la coppia durante i ruggenti anni Venti.

Mentre Fitzgerald era in guerra, i due si inviavano spesso lettere in cui confessavano il loro amore. Le lettere sono raccolte nel libro “Caro Scott, carissima Zelda”, composto dalla nipote di Scott.

Quando nel 1920 i due si sposarono, F.Scott aveva appena pubblicato il suo primo romanzo “This Side of Paradise”, il quale vede Zelda come sua musa ispiratrice. Essendone tanto ammirato decise di creare un personaggio interamente basato su di lei prendendo spunto dai suoi diari.

Nel momento in cui Scott pubblicò il suo secondo romanzo “The Beautiful and Damned”, sembravano esserci pezzi che le erano stranamente familiari. Non era un caso; suo marito in realtà ha plagiato i suoi stessi scritti. Così Zelda scrisse in una recensione:

“ Mi sembra che in una pagina ho riconosciuto una parte di un mio vecchio diario misteriosamente scomparso poco dopo il mio matrimonio, e anche frammenti di lettere che, sebbene notevolmente modificati, mi suonano vagamente familiari. In effetti, il signor Fitzgerald – credo che sia così che scrive il suo nome – sembra credere che il plagio inizi a casa.

-Zelda Fitzgerald, The New York Tribune

Dieci anni dopo il loro matrimonio, Zelda finì in un istituto psichiatrico in Svizzera, in cui rimase fino alla morte. Nel frattempo, lui stava scrivendo “Il Grande Gatsby” mandando bozze al suo editore il quale fa una critica: l’autore non aveva messo bene a fuoco la figura di Gatsby. Contemporaneamente, la moglie aveva ripreso la sua passione per la pittura e lo aiutò a crearne un’immagine. Anche la famosissima frase che Daisy dice a sua figlia appartiene a Zelda, quando vede per la prima volta sua figlia “E spero che sia stupida: è la miglior cosa che una donna possa essere in questo mondo, una bella piccola stupida ”.

Oltre a disegnare, aveva iniziato a scrivere “Save me the Waltz” , un romanzo autobiografico in cui raccontava sua relazione, mentre suo marito stava scrivendo “Tender is the Night”. Entrambi stavano usando i diari di Zelda e per avere abbastanza materiale per il suo romanzo, Scott la costrinse a modificare ciò che voleva usare per il suo libro. Questa versione pesantemente modificata è stata pubblicata senza successo.