Ogni gatto che presenta tre colori diversi è di sesso femminile, per una questione totalmente genetica. Sono detti Calico in nord America e tartarugati in Gran Bretagna.

Cosa ci dice la scienza

Ma questo perché? Prima di iniziare definiamo cos’è un colore nei gatti. Innanzitutto gli unici pigmenti sono quelli neri e arancioni, escludendo il bianco che rappresenta un’assenza di pigmento. I primi due si trovano sullo stesso gene, presente nel cromosoma X. Tutti gli altri colori che si possono osservare sono infatti solo sfumature. Un gatto marrone è un gatto con il pigmento arancione, meno luminoso, mentre il grigio non è altro che un nero sbiadito.

I gatti, come gli esseri umani, presentano i cromosomi sessuali omozigoti XX nelle femmine e la coppia eterozigote XY nei maschi. È ovvio dedurre che un maschio potrà avere solo uno dei due pigmenti, quindi può essere bianco e arancione, oppure nero e bianco, ma non potrà essere bianco, arancione e nero.

L’eccezione alla regola

La scienza, tuttavia, ci dice che può succedere, in casi rarissimi (0,1% circa), che anche i gatti di sesso maschile possano riportare un tricolore. Infatti alcuni gatti, per una mutazione nei cromosomi sessuali, dovuta a un errore durante la duplicazione del DNA, negli uomini detta sindrome di Klinefelter, possono presentare due cromosomi sessuali X e un Y, avendo così come corredo XXY, dove una delle due X è inattiva. Purtroppo gli individui che presentano queste eccezioni sono sterili nella maggior parte dei casi.

Da oggi in poi, se doveste incontrare un gatto dal pelo di tre colori, saprete che è una femmina o un rarissimo caso di maschio!