ROMANZO DI EMANUELE IULA

Liceo Scientifico Francesco D’Assisi

Ieri, nel nostro liceo, si è tenuta la presentazione del romanzo “Monsieur Vincent“. Grazie alla collaborazione della biblioteca scolastica, del Pickwick readers club e di Marta Spadaro (membro del giornalino), il 4D e il 5D hanno potuto conoscere e dialogare con lo scrittore Emanuele Iula.

Iula oltre a essere uno scrittore, è anche un sacerdote gesuita e un professore di etica e teorie del conflitto e della mediazione all’università. “Per scrivere tutti questi saggi e fare il lavoro che faccio, ho seguito tante ore di lezione“: è così che l’autore si è presentato ai ragazzi, ha infatti scritto due romanzi e saggi tra cui “Noi figli della decostruzione” e “Migrazioni e modernità“. “Monsieur Vincent”, invece, è il suo ultimo lavoro uscito nel 2021.

Emanuele Iula

Quest’ultimo racconta di Vincent, un uomo molto riflessivo, amante della letteratura e custode della cattedrale di Chartres. La vicenda lo troverà coinvolto in due amori, dai quali nasceranno due vite parallele. I due figli, però, non condivideranno la presenza paterna allo stesso modo. Monsieur Vincent ha quindi come obiettivo quello di spiegare che non sempre la vita segue una strada ben delineata, ma spesso ha delle storture che mettono alla prova i nostri equilibri.

Grazie all’incontro che si è potuto svolgere con l’autore, c’è stata la possibilità di condividere e discutere sulle varie domande sorte durante la lettura personale degli studenti. Attraverso esse, Iula ha potuto sottolineare che il suo romanzo non comincia dalla prima pagina del libro bensì dalla copertina. Essa infatti rappresenta la cattedrale di Chartres (disegno realizzato da sua madre) che si “incontra” con Vincent, che viene infatti immaginato come la navata centrale, mentre i due lati sono pensati come le donne con i corrispettivi figli. Un lato è completamente perfetto, a indicare il rapporto in cui è stato presente, l’altro è l’opposto e rappresenta le asimmetrie della sua seconda vita.

Di tutto l’incontro la parte più significativa è stata la domanda rimasta nella testa di tutti i presenti: “Di tutto quello che voi fate, cosa sta andando a segno?“. Iula ha spiegato che probabilmente ancora non possiamo capirlo e che lo sapremo tra cinque, dieci o magari due anni, ed è questo ciò che avviene a Vincent: non sapere se sta raggiungendo il punto ma può scoprirlo solo in seguito.