La bioetica è una disciplina che si occupa dei problemi morali che interessano il progresso che, nel corso degli anni, ha reso possibile lo sviluppo in campo scientifico, tecnologico e biologico. Inevitabilmente, dunque, ha prodotto effetti sull’uomo e ha influenzato l’approccio che ha con il mondo che lo circonda. Nell’ultimo millennio soprattutto, le varie ricerche scientifiche hanno permesso di modificare le sue condizioni e possibilità fisiche (come la possibilità di cambiare il proprio sesso). La bioetica interviene nel momento in cui la tecnologia supera i limiti della scienza ed entra in quelli etici, scatenando così varie critiche. Alcuni temi centrali di tali polemiche sono la riproduzione assistita, l’interruzione di gravidanza, l’eutanasia, il suicidio assistito.

Tutto ciò, se per alcuni rappresenta un grande progresso, per altri va contro la natura e la sacralità dell’uomo e del suo corpo. In particolare si individuano tre posizioni dominanti di pensiero sulla bioetica: quello cattolico, quello liberale e il mondo degli ecologisti, che si battono per il rispetto e la valorizzazione dell’ambiente.

Sono molte le persone legate a un’etica che le porta a credere che la mutazione del corpo in qualche modo sminuisca il suo valore. Ma è davvero così che si stabilisce la dignità umana? Il valore di una persona non è e non deve essere correlato a scelte di questo tipo. Non è una gravidanza artificiale a determinare il tipo di madre che sei. Non è un percorso di transizione a stabilire che uomo/donna scegli di diventare.

Si dovrebbe condannare chi assume comportamenti negativi e che nuocciono alla società, invece di discutere se le scelte riguardanti il corpo di una persona siano giuste o meno. Finché tali scelte non creano disagi ad altri è giusto che vengano prese senza il bisogno di giudicarle o denunciarle.
Il compito della bioetica è quello di garantire una società in equilibrio dove vige il rispetto e la cura per la dignità e per i diritti delle persone. Deve essere libera da condizionamenti religiosi o politici. Ognuno ha una visione dettata dalla propria etica, dunque non può esistere un pensiero giusto o sbagliato a riguardo. L’unica cosa non necessaria è cercare di convincere qualcuno a pensarla diversamente. Ognuno è libero di scegliere come trattare il proprio corpo e nessuno ha il diritto di impedirlo.

A cura di Francesca Esposito